«C’è gran parte della mia esistenza nel mio nuovo album Closer to the Truth. Riflette la mia passione per la musica, preminente rispetto al pur amato mestiere d’attrice. Anche se recitare con registi come Altman, Mike Nichols o Mazursky è stata anche una vocazione. E mi ha dato una statuetta dell’Oscar per Stregata dalla luna» .
Parla senza sosta Cher, 67 anni, una carriera multimediale che ha attraversato decenni con milioni di dischi venduti, ottimi film, un show a Las Vegas al Caesar Palace tutto esaurito per oltre 200 spettacoli e tante apparizioni da provocatoria icona pop. Sembra voler divertire il suo interlocutore quando afferma: «Mi piace pensare che a volte sono come la luna, appaio, sparisco, ritorno e sempre canto, recito, dirigo, scrivo. Non pianifico i miei album, le mie giornate. Amo la spontaneità, l’imprevisto di ogni momento, incontro, passione, tenerezza».
Immutabile nel volto azteco riprodotto anche in una bambola ancora oggi vendutissima, è accovacciata sul divano della sua villa di Malibu dove vive «in una assoluta privacy». Sulla copertina dell’album da lei anche prodotto con Lindsay Scott è bionda, voluttuosa, glamour.
Rivalità con le nuove popstar?
«Per me non esistono competizioni tra donne. Mi piace ascoltare Adele, Rihanna, Lady Gaga. Ammiro il talento di Taylor Swift, soprattutto di Pink. Mi manca la voce di Amy Winehouse».
«It’s a Woman’s World» è il primo motivo dell’album. Lo ha deciso lei?
«E’ una bandiera per tanti club di donne che, in modo diverso da quanto ha fatto per loro Jane Fonda, mi considerano un modello di femminilità non solo trasgressiva e sempre indipendente, ma anche una seria attivista».
In lotta per i diritti civili...
«Difendo le libertà e l’identità di ogni sesso come è accaduto nel caso della mia bambina bionda e tanto amata, che è diventata un uomo altrettanto da me stimato e sorretto. Vivere la vita nel modo in cui vuoi, anche se devi pagare prezzi a volte alti, è l’unica cosa che conta, l’unico consiglio che posso dare alle persone».
E gli altri brani?
«Take It Like a Man è un titolo divertente, che contiene molte verità per donne e uomini. My Love parla del baricentro dei sentimenti. Nulla può dare emozioni come l’amore e la musica, questa arte astratta e concreta al tempo stesso, inafferrabile e misteriosa al pari dell’amore. Ho molto amato e lo sono stata altrettanto, ma di sicuro i miei migliori e più generosi boyfriend o compagni di strada avevano sangue e passionalità italiane».
Nostalgie del passato?
«Certo, componendo le mie canzoni o ritrovandone alcune per nuove esecuzioni ho rivissuto i miei 16 anni, quando incontrai in un bar di Los Angeles Sonny Bono e la mia vita cambiò. A lui devo tutto. Poi i Sessanta pieni di fermenti, i Settanta fatti di battaglie e conquiste, i folgoranti Ottanta, sino a oggi quando canto I walk alone , canzone che Pink mi ha dato, o You Haven’t Seen the Last of Me , uno dei motivi che preferisco in assoluto nel corso di tutta la mia carriera».
Qual è invece il significato di «Dressed to Kill»?
«E’ un motivo molto buffo. Consiglio a donne e uomini di ascoltarla mentre si truccano. Il make-up oggi appartiene anche agli uomini. Lovers for Ever invece è un motivo che avevo composto per Intervista con il vampiro ».
Quale canzone sceglierebbe tra tutte?
«Favorite Scars (ferite preferite): quante donne possono collegarsi alle parole di questa canzone? Forse tutte, ognuna di noi ha qualche segno nel cuore, nell’anima, nel corpo».
Questo impegno arriva a 12 anni di distanza dal precedente...
«E vorrei parlare di tutto ciò che lo ha nutrito. Dei miei tanti interessi, del dolore che canto in uno dei brani per la tragedia dell’11 Settembre... Amo stare con gli amici. Ma anche stare da sola e prediligo leggere».
Passioni?
«Ho una raccolta di libri sul mio pittore preferito, Modigliani. Mi piace ascoltare vecchi dischi in vinile e rivedere film del passato con Rosalind Russell, come Auntie Mamie con quell’eccentrico personaggio femminile. Il suo motto è anche il mio...»
Oltre al fatto che le piace pensare a se stessa come se fosse la Luna, vuole ricordare quel motto?
«Si ricordi di scriverlo, per favore: “La vita è un banchetto”».
(foto di Aldo)
Oltre questo bell'articolo, è stata "rilasciata" online una nuova foto della nostra Cher (senza scritte come quella apparsa avantieri, questa è "pulita"):
hanno scritto di Cher anche su di piú tv e nuovo.
RispondiEliminaBellissima questa foto
Anya